Bologna
Bed
& Breakfast
Chi
Siamo
Who
We Are
Dove
Siamo
Where
we Are
Le
Nostre Camere
Our
Rooms
-
Patrizia
-
Elisabetta
-
Bagno - Bathroom
Prezzi
- Prices
Info
Informazioni
Utili
Bologna
Fiere -
Fairs
Bologna
Bus
Bologna
Aeroporto
Bologna
Airport
Orario
treni
Railway
Timetables
Bologna
Percorsi
Bologna
Maps
|
LO SVILUPPO DEL B&B NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA
1.
La nascita
Se ne sentiva il bisogno. A partire dal convegno di Palazzo Loup, nel lontano 1996,
abbiamo cercato di rivolgere particolare attenzione alle avvisaglie che davano questo
fenomeno, il Bed and Breakfast, ormai maturo anche nel nostro Paese.
Sul piano del diritto positivo la Regione Emilia-Romagna, fra le prime in Italia, interviene
con la legge regionale 11/99 a dettare le regole dell’ospitalità familiare Bed and Breakfast.
Il B&B nasce per l’esigenza di fronteggiare il previsto aumento di flusso turistico in
occasione del Giubileo dell’anno 2000 attraverso una formula semplice ed elastica, capace
di integrare la ricettività extralberghiera senza eccessivi vincoli burocratici.
Tale modulo presenta il pregio di consentire un rapido adattamento alle situazioni di
saturazione del ricettivo tradizionale con un’offerta duttile e differenziata, generalmente a
prezzi contenuti, capace poi di riadattarsi ai periodi di routine senza particolari
contraccolpi, dal momento che l’esercizio di tale attività non abbisogna dell’impiego di
specifiche risorse, ma della normale organizzazione familiare.
I soli adempimenti che il legislatore del ’99 richiedeva erano la dichiarazione di inizio di
attività al Comune competente e l’acquisizione del preventivo assenso dell’assemblea
condominiale nel caso di abitazioni con ingresso non autonomo.
I requisiti igienico-sanitari sono quelli previsti dalla normativa vigente per l’uso abitativo,
mentre l’esercizio dell’attività non comporta mutamento di destinazione d’uso
dell’immobile.
Il titolare, infine, deve essere proprietario o possessore dell’unità abitativa e deve offrire
alloggio e prima colazione in non più di 4 stanze con un massimo di 10 posti letto ad ospiti
la cui permanenza non può superare i 30 giorni consecutivi.
Le funzioni di vigilanza e controllo sono affidate essenzialmente alla Provincia, alla quale
spettano compiti in materia di prezzi, di rilevazioni statistiche e di conferma dell’idoneità
all’esercizio dell’attività.
2.
L’evoluzione
Dopo poco più di un anno di vita della legge, la Regione ha varato un nuovo testo, la L.R.
29/2001, con l’obiettivo di rendere ancora più snello e flessibile lo strumento predisposto,
pur nel rispetto di alcuni standard minimi.
La nuova legge definisce esercizio di Bed and Breakfast l’attività ricettiva extralberghiera
condotta da chi, nella casa in cui abita, offra un servizio di alloggio e prima colazione, per
non più di 4 camere e con un massimo di 10 posti letto, con carattere saltuario o per
periodi ricorrenti stagionali.
Ribadito che l’esercizio deve essere condotto avvalendosi della normale organizzazione
familiare, si specificano i servizi minimi da assicurare, che sono:
• un bagno ad uso esclusivo degli ospiti, se l’attività si svolge in più di una stanza;
• la pulizia quotidiana dei locali;
• il cambio della biancheria, compresa quella del bagno, ad ogni cambio di cliente e
comunque almeno una volta alla settimana;
• fornitura di energia elettrica, acqua calda e fredda e riscaldamento;
• somministrazione della prima colazione.
La legge precisa ulteriormente i periodi massimi annui di apertura (non più di 270 giorni
complessivi) e di permanenza degli ospiti (non più di 60 giorni).
Non si fa più menzione della necessità di acquisire il previo assenso dell’assemblea
condominiale.
Con la nuova legge vengono riconfermate, in capo alla Provincia, le competenze già
attribuite dalla legge precedente, salvo l’effettuazione dei sopralluoghi ai fini della
conferma dell’idoneità all’esercizio dell’attività, che viene affidata ai Comuni ai quali è stata
inoltrata la denuncia di inizio di attività. Questi, a loro volta, sono tenuti a comunicarne
l’esito alla Provincia, che conserva le funzioni di pubblicazione dei dati relativi all’elenco
delle attività ricettive, comprensivo dei prezzi praticati, ed alla raccolta mensile dei dati
relativi al movimento turistico registrato.
3
. Lo sviluppo
Che il fenomeno fosse già maturo rispetto alle norme regionali che lo regolamentano è
dimostrato dal fatto che in breve tempo le strutture si sono diffuse su tutto il territorio
provinciale. Erano 10 alla fine del 1999, 42 nel 2000, 116 nel 2001.
La rilevazione effettuata alla fine dello scorso mese di maggio dice che i B&B provinciali
sono 159 (74 a Bologna), per complessivi 620 posti letto (225 a Bologna): una crescita
esponenziale.
Tali dati si riferiscono soltanto agli esercizi di B&B propriamente detti, cioè quelli attivati a
seguito della specifica normativa regionale e qualificati dal carattere familiare
dell’ospitalità. Non vi sono conteggiati, perciò, i numerosi esercizi extralberghieri
(agriturismi e affittacamere) e, talora, anche alberghieri che, singolarmente o attraverso
associazioni esistenti o appositamente costituite, hanno scelto di gestire la loro impresa
secondo la formula del B&B: che si qualificano tali, cioè, solo per il fatto di servire ai clienti
anche la prima colazione, ma che non soddisfano il principale requisito di ospitarli “nella
casa in cui abitano”.
Bed and breakfast formula di moda, quindi, e lo dimostrano le numerose pubblicazioni
(elenchi, cataloghi, guide) che ne pubblicizzano l’offerta per intercettare ciascuna la
propria quota di domanda, collegata alle più diverse motivazioni: dal turista curioso dei
luoghi a quello che vuol sentirsi come a casa sua, da chi cerca dimore di charme a chi
intende ridurre le spese di soggiorno al minimo indispensabile per far durare di più la
vacanza. E si potrebbe continuare…
Come si può facilmente osservare dalle cifre, il fenomeno si sta diffondendo rapidamente
in tutte le aree del territorio provinciale, città compresa, e la questione del turismo a basso
costo può diventare un’opportunità non solo per l’Appennino, com’è giusto, ma per tutto il
nostro contesto turistico.
4.
Aspetti problematici
Lo sviluppo spontaneo, cioè non organizzato, di queste “non imprese” è uno dei primi
aspetti problematici, ancorchè inevitabili, che si incontrano nell’esaminare le caratteristiche
del fenomeno. Inevitabili, almeno in questa prima fase, ma non ingovernabili, se si guarda
alle esperienze di altri Paesi.
La mancanza di una normativa unificante a livello nazionale può influire, ma non
costituisce un ostacolo determinante allo sviluppo ottimale del B&B, che, con differenze
minime fra una regione e l’altra, si sta ormai decisamente affermando.
La risposta possibile allo spontaneismo implicito nel carattere dell’attività stessa è data
dalla formula: qualità + progettazione.
Per qualità intendiamo, in primo luogo, la formazione, sia dei soggetti pubblici che degli
operatori privati; in secondo luogo, la capacità di associarsi degli operatori stessi, e quella
di relazionarsi, singolarmente o per gruppi, per la definizione di standard minimi e obiettivi
comuni.
Nella progettazione consideriamo importante la collaborazione fra amministratori locali e
associazioni di operatori per la condivisione di specifiche iniziative di settore, collegate con
le diverse vocazioni del territorio e integrate con le strategie di sviluppo turistico del
territorio e con l’offerta turistica complessiva.
Iniziative da guardare con favore, ad esempio, sono quelle intraprese dalle diverse
associazioni di esercenti, di proprietari (come, ad esempio, quella odierna), di enti pubblici
locali, per la presentazione di iniziative operative, corsuali o seminariali dirette a diffondere
e approfondire la conoscenza della ricettività B&B nei diversi aspetti culturali, normativi ed
economici.
5.
Le prospettive
L’insieme delle considerazioni svolte in ordine alla straordinaria diffusione del B&B, anche
indipendentemente da specifiche azioni di sostegno - che la vigente normativa collega ad
interventi, per il momento soltanto ipotetici, di promo-commercializzazione – dimostrano
che il fenomeno è vitale e risponde a precise esigenze della domanda, cui l’offerta
automaticamente si adegua.
Al riguardo si registra positivamente la recente pubblicazione del manuale di immagine
coordinata, realizzato da APT Servizi, grazie al quale gli esercizi di B&B sono in grado di
attingere regole di comportamento, marchio, accessori e segnaletica unificati a livello
regionale.
Si tratta, come si suol dire, di un requisito necessario ma di per sé non sufficiente a
conseguire l’obiettivo di un nuovo turismo della qualità, come recita il titolo del convegno.
Occorre, infatti, che oltre alle regole esteriori si uniformino i comportamenti dei soggetti
coinvolti. Che Enti pubblici e gestori del servizio procedano di concerto in direzione di una
visione condivisa della qualità dell’ospitalità che, specialmente per quel che riguarda
l’ospitalità familiare B&B, deve tendere all’eccellenza, richiamandosi al mito di Filèmone e
Bauci.
(Relazione distribuita nel corso del convegno: “Bed and Breakfast – Il nuovo turismo della
qualità” di giovedì 27 giugno 2002 – Sala del Consiglio Provinciale)
Bologna, 27.6.2002
Tommaso Piccorossi
|